Rosi ha 37 anni e lavora come segretaria
in una palestra di karate. Non ama le etichette ma si definisce lesbica e non
ha paura di dirlo. Il suo coming out avviene nel 2004. Ha sempre saputo che le
piacevano le ragazze fin dalle elementari, ma solo alle superiori si confida
con una compagna di scuola anche lei lesbica confrontandosi sul malessere di non
essere capite.
In seguito ad un pranzo domenicale
in famiglia dove tutti parlano dei propri problemi quotidiani, Rosi decide di
dire qualcosa di bello ed esordisce mentre tutti mangiano dicendo: “A me piacciono le donne”. La sua famiglia
è di origine meridionale. La madre scoppia in lacrime, pensa subito di doverla
guarire e Rosy davanti a questa reazione capisce che è meglio prendere le
distanze. In quel periodo frequenta una ragazza di cui è molto innamorata e
ricorda che è stato anche grazie a lei che ha preso coraggio.
Dopo alcuni mesi di distacco vissuti
non bene, rivede la madre. La vede felice insieme alla compagna e da allora la
situazione cambia.
Durante la sua vita ha vissuto un
periodo difficile, di accettazione del proprio corpo: si è sentita per molti
anni un maschietto e non accettava di essere una ragazza. Si vestiva in modo
molto maschile, nulla doveva pronunciare le forme del suo corpo e solo con il
tempo e la consapevolezza inizia ad indossare abiti femminili, in cui si
ritrova e si piace. Da giovane viveva ad Asti, luogo con una mentalità un po’
chiusa su certe tematiche. Questo l’ha portata ad essere discriminata diverse
volte dagli altri che la prendevano in giro. Grazie all’associazione “Love is
love” che si occupa di tematiche lgbt, riesce a superare le sue paure. Da qui
inizia a dirlo ad amici, amiche, al lavoro e in famiglia.
Oggi non si pone limiti, se
capita da un bacio alla sua ragazza o la tiene per mano, ma per strada non
eccede nei comportamenti affettivi. Non è paura, fa parte del suo carattere
essere una persona riservata.
Rosi ha la passione per la
fotografia, ama andare in bici, in palestra e nuotare. Ascolta musica, pop,
commerciale, rock duro, e musica classica . Il suo libro preferito è “La fine è
il mio inizio” di Tiziano Terzani.
Nel tempo libero insieme ad
alcune amiche organizza serate per ragazze. Questo progetto nasce nel voler
ricreare un punto di ritrovo alternativo alla discoteca, dove si potesse bere,
mangiare e stare in compagnia conoscendo altre persone. Nasce nel 2013 le
serate SevenTo oggi chiamate Delirio. Inizialmente voleva essere un punto di
ritrovo per tutti etero e gay, ma è frequentata principalmente da donne
lesbiche fino a diventare una serata al femminile, con donne di tutte le età, dai
25 fino ai 50 anni.
Rosi crede che sia necessario “metterci
la faccia” nelle cose, per questo le piace il progetto portato avanti da Pride
Online. Forse anche le persone famose dovrebbero fare più coming out e questo
permetterebbe una maggiore accettazione da parte della società.
Ai giovani e a chi non ha ancora
fatto coming out lancia un messaggio: “La
vita è una ed è nostra, bisogna viverla in pieno, essendo sé stessi. Uscite
allo scoperto!”
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