Lisa ha 32 anni ed è una agente immobiliare.
Oggi è quasi certa di essere stata sempre lesbica.
Circondata dai ragazzi si sentiva soffocare, avrebbe voluto solo la compagnia
femminile e non certo per un fatto “estetico”. Le ragazze la facevano tremare
anche solo con uno sguardo a differenza dei ragazzi. Ma essendo di origini
meridionali, era immersa in una cultura molto chiusa e, quindi, ha cominciato
la sua finzione fin dai 14 anni, quando ha il suo primo fidanzatino, guarda
caso il figlio di un amico di suo padre.
La finzione dura fino ai 20 anni quando pensa di doverne
parlare. Ma accade un fatto importante,
viene a mancare il suo papà. Lei si fa carico di ciò che resta della sua
famiglia, sua madre e suo fratellino molto più piccolo. A quell’epoca incontra un ragazzo d’oro, che
non le fa mancare nulla. Per un po’ Lisa pensa di essere etero, perché se ne se
sente innamorata, ma oggi sa che era solo innamorata di ciò che lui riusciva a
darle. Dopo tre anni di convivenza, si lasciano perché la finzione è chiara a
tutti e due.
Lisa si fa aiutare da uno psicologo. La prima frase che gli
rivolge è:”E’ successo un terremoto nella
mia vita e non ci capisco più un cazzo!”.
Lo specialista le risponde: ”Se è
quello che senti, l’unica cosa è lanciarsi e provare”. Lisa non se lo è
fatto dire due volte e si è lanciata da quel trampolino che ha rappresentato
l’inizio della sua scalata verso la libertà.
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